Ciao e ben trovati ragazzi,
scrivo per domandare un parere spassionato a tutti voi, dato che la questione è importante, e mi trovo a dover prendere quanto prima una decisione definitiva riguardo alla moto.
Come avevo già postato in uno dei miei ultimi interventi, una vacanza con gli amici nel Lazio ad agosto, mi è costata la bella somma di 350 € ed il fermo del mezzo per due giorni (su 7 totali) a causa della rottura dell'alternatore - rimando per i dettagli a quanto già scrissi mesi addietro.
Poco dopo il rientro, ho dovuto sostituire il manicotto del raffreddamento, che si era lacerato nella zona prossima alla testa e perdeva liquido come una fontana (altri 50 €).
Due settimane fa, nuovo problema all'impianto elettrico: moto che non parte (fortunatamente questa volta in città, a due passi dal garage), apparentemente a causa della batteria scarica.
Considerando che è stata sostituita ad aprile, non dovrebbe dare problemi; ma forse la questione dell'alternatore l'ha in qualche modo danneggiata. Mi procuro un tester e, dopo averla ricaricata, procedo a misurare il voltaggio, verificandolo anche dopo aver portato il regime oltre i 3000/3500 rpm. Una prima volta, quando la batteria era perfettamente carica, il voltaggio aumenta con l'aumentare dei giri del motore, ma la seconda misurazione, effetuata due giorni dopo, non rileva nessuna oscillazione con l'aumento del regime, la lancetta rimanendo ferma ad uno sconsolante 7,50 volt.
A spanne, ed essendo il sottoscritto digiuno di elettrotecnica quasi quanto lo è di meccanica, credo si tratti di un nuovo problema all'alternatore (bisogna dire che era stato installato di seconda mano, essendo impossibile trovare un ricambio nuovo in tempi rapidi alla metà di agosto) od al regolatore di tensione. Inoltre, un amico ben più ferrato di me, sostiene che molto probabilmente i danni ai conmponenti hanno origine da un problema generico all'impianto elettrico: come a dire che un corto localizzato chissà dove finisce per danneggiare ora questo ora quell'elemento (batteria compresa), e dunque è inutile e solo dispendioso procedere ad onerose riparazioni senza sostituire in toto l'impianto stesso.
Ora, riflettendo sulla storia della moto, mi pare che l'ipotesi non sia poi fantascientifica. Tenendo conto che la moto è stata immatricolata nel 2003, ha percorso 8000 km in dieci anni, e successivamente 25000 nei rimanenti due, credeo di averla sottoposta ad uno stress non indifferente, e di conseguenza tutte le sue parti potrebbero averne risentito. Considerate poi che la moto è stata custodita in un garage non riscaldato ed umido (livello -3 rispetto al piano stradale), ed utilizzata nelle più svariate condizioni meteorologiche... Altri fattori che potrebbero aver peggiorato la situazione.
Al di là dell'affetto per la mia Cicciona, devo però considerare che: 1) Purtroppo ormai ho perso fiducia nel mezzo; ho infatti imparato che quando iniziano a verificarsi guasti a catena come quelli che ho descritto, i mezzi a motore divengono progressivamente fonte di problemi e nervosismo, più che non di svago (e questo, soprattutto per una moto, è assolutamente inaccettabile). 2) Il valore della moto non supera - a voler considerare tutti gli interventi effettuati ed i componenti aggiuntivi/optionals installati da me - i 2500 €, e dunque mi pare irragionevole spendere altri soldi per ripararla, soprattutto considerando che se davvero si trattasse di mettere mano all'impianto elettrico nel complesso l'importo potrebbe essere davvero ingente. 3) Possiedo una seconda moto, suscettibile di diventare unica, permettendomi di risparmiare una bella sommetta tra assicurazione, bollo e manutenzioni varie.
Sinceramente non so come procedere. Venderla così come sta, per ricambi et similia? Ripararla e venderla successivamente (sempre che il gioco valga la candela, ossia ammesso che l'ammontare delle spese di riparazione non superi il ricavo potenziale derivante dalla vendita stessa)? Demolire le targhe, farla a pezzi e venderli in rete (soluzione interessante, ma che cozza col mio pochissimo tempo e con la possibilità di conservare i singoli componenti magari per anni)? Da ultimo... Rottamarla miseramente o cederla come rottame?
Credo che l'unica ipotesi poco plausibile sia quella di ripararla e continuare ad utilizzarla: sono veramente molto deluso, ed il feeling con lei temo sia finito per sempre.
Devo prendere una decisione quanto prima, dato che a gennaio scade il bollo, e non intendo affatto pagarlo, specie se si considera che ormai la singola tassa annuale rappresenta quasi 1/20 del valore della moto!
Accetto con gratitudine ogni consiglio che vorrete darmi.
Lamps
Piero
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