dopo qualche giorno dal rientro dalla missione Firenze scrivo qualche riga sul lavoro che Giotek ha fatto sulle mie sospensioni.
Innanzitutto il primo aspetto, che per me è anche quello primario, vale a dire quello umano.
In un epoca di
tutto virtuale, di assenza di sensi, a me piace ancora guardare negli occhi le persone
ascoltare la loro voce e vedere come si muovono.
Ebbene, con Giorgio è stato proprio un fidarsi e affidarsi, una stretta di mano e via
.
Ho capito che sapeva quello che faceva, che per lui è una questione di passione, non di talleri, e quindi gli ho detto
semplicemente "fai tu, mi fido". Lui mi ha chiesto alcune cose, e poi ha lavorato come meglio ha creduto
.
Ad un certo punto mi ha anche detto, contro il suo guadagno "no, questa cosa non serve farla" e, di nuovo, aveva ragione.
Quello che ha fatto sulla mia hornet 05... beh, ve lo spiega meglio lui!
di base ha cambiato l'olio delle forcelle e ha messo un mono rigenerato di un cbr600f del 2001.
Ho approfittato anche per far cambiare le pasticche anteriori.
La spesa... ridicola, veramente
.
Per rientrare mi sono fatto 350 km, tra la strada della Consuma, il Casentino e la Tuscia.
Che dire... la moto è notevolmente, notevolmente migliorata.
Tutta l'insicurezza che mi trasmetteva sui tornanti, sul fondo sconnesso, in frenata, è molto diminuita.
Tiene molto meglio la traiettoria, posso permettermi staccate più brusche e aperture di gas più decise;
e comunque parliamo di una moto che ha sotto delle Z8 con 11000 km.
In piega va giù con fluidità e senza irrigidirsi o tentennare
.
E quindi, grazie Giorgio, davvero un lavoro ben fatto... per non parlare del modo in cui mi
hai accolto, hai trovato la sistemazione, mi hai dato le indicazioni... il biglietto dell'autobus!
grazie davvero.
qualche foto:
io e giorgio con la moto appena finita. Notare il posteriore più rialzato rispetto alla norma. Considerando che sono 1,85 non
ho grossi problemi quando devo mettere i piedi a terra ma la differenza si nota. Il mono tiene le buche e il pavè con molta
più stabilità. Le forche hanno una discesa progressiva ma non ballerina.
l'antro di Vulcano!
orgia di mono ammortizzatori.
Vorrei concludere questo minireport con qualche considerazione personale.
Molti anni fa suonavo la chitarra jazz, o almeno ci provavo, e quel mondo era ovviamente molto tecnico.
In particolare tanti musicisti passavano settimane a discutere quale fosse lo strumento migliore,
quale il set di corde più adeguato, il più adatto preamp, e altro... cavi, pedali, effetti, eccetera.
Poi, quando si trattava di suonare... era tutta un'altra musica.
Cioè, non è che chi aveva la strumentazione migliore fosse necessariamente il chitarrista con il più
bel suono e il fraseggio più fluido e musicale: quella era una questione di studio, di focus, e soprattutto
di talento.
E' famosa a Roma la storia di un notissimo chitarrista americano, Pat Metheny, che dopo il suo concerto
andò a cena in un locale dove suonava un quartetto con un chitarrista romano.
Nella pausa del set chiese al gruppo se aveva voglia di suonare, salirono sul palco, e beh... suonavano
come se avessero la loro strumentazione!
Tutto questo per dire che, a mio avviso, non è che il settaggio influisca più di tanto sullo stile.
Cioè, se hai una moto pessima e sei un mediocre pilota, guiderai pessimamente, ma se ce l'hai eccelsa,
non credo guiderai eccelsamente.
Il tuning di giotek mi porterà a migliorare il mio stile... che ne so, da sei a sei e mezzo!
Questo perchè chi nasce tondo non muore quadrato, ed è inutile andare ad esasperare i propri
limiti facendo diventare i desideri frustrazioni.
In particolare rivolgo questo discorso ai giovanissimi del forum, che spesso pongono domande del tipo...
come faccio a portare la moto a 240? ad impennare in terza? a strusciare il gomito? a baciare la Arcuri senza
togliermi il casco?
Dalla mia esperienza il talento ha un ruolo fondamentale in tutto questo.
Ho visto motociclisti talentuosi divertirsi anche con dei cancelli di moto, ma non ho mai visto inesperti
guidare alla Rossi solo perchè avevano moto settate da superbike.
La cosa più bella, al di là del tornare nelle meraviglie toscane, è stato comunque conoscere Giorgio.
E' proprio vero che i motociclisti fanno razza a parte.